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da “Filamenti”

Ott
2020
07

scritto da su Poesia

In quell’aprirmi al
mondo c’è il tuo
viso e il taglio
che mi ha fatta
sola:
un nodo
per ricordare
al mio piede
la tua mano.
*
Un giorno la parola
– quella – non esce,
resta materia in attesa:
tappeto tirato via
da sotto i piedi
resti ferma cercando
di trovarne il suono
nella stanza.
*
Questo tuo mordere è
per acchiappare
il mondo, tentare
di portarne un pezzo
via con te.
*
Non c’è prenotazione
a questo viaggio:
si nasce
prenotati ed è
un continuo
fare e disfare
di valige, controllare
che fra le mani
le carte
siano tutte.
*
È un continuo voltarsi:
quale è la lingua
che traccia il
proseguire, la mano
che pareggia
la terra dentro
l’orma?
esserci
nell’assenza,
verticali.
*
Un fulmine, una contrazione. Pioggia come pallottole
ci tempesta da giorni, le punte degli alberi convergono
qui troppi elettroni. La tua memoria fuma, ingolfa
come nebbia ai vetri.

*

Al tavolo da ore: c’è come un vibrare di piatti all’altezza
del polso, la manica è una tenda per il sangue.
Fuori, il colore è di inverno sguinzagliato. Ritorni, tra
nuvola e suolo.
*
Il tuo respiro tagliato, annodato e ricucito: la luce ti
attraversa e tu ne bevi tutto l’ossigeno, in un sorso.
Questo tramonto ha il colore della lava che si fredda.
La terra è impastata di ombre.
*
Ti ascolto, hai il respiro pesante. Rivivi le scosse del tuo
tornare in vita. Un orecchio alla parola e uno al silenzio.
*
Giornate quando
si potesse inserire
l’alluce alla
presa: irradiarsi,
sciogliersi di luce,
riannodarsi al filamento
primo.

scritto da su Installazioni

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scritto da su Poesia

Quando l’occhio si oscura
non cercare il calore della
mano che la palpebra abbassa,
scappa la melodia della parola,
la voce che ti sorride coi denti rifatti.

Se la lingua è mondo, è
specchio, trovatici con la pupilla
spalancata, pescaci da quel nero
quell’inchiostro che dica la parola
verticale. Alla sua ombra crescono
domande, si fa spazio
al respiro del pensare.

Non parola orizzontale che sommerge,
ma il bianco dei margini, la pausa che
copre l’assenza tra te e me.

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Foresta Bianca Foresta Bianca

Foresta Bianca

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pazienza 2010

Pazienza

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“With just the door ajar”, Galleria La Corte, Firenze 2010

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“Le ossa non sono poi così solide”, Museo della Specola, Firenze 2010

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poesie su tessuto

Camice: poesie su tessuto

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Federe: poesie su tessuto

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"Da una crepa": poesie su oggetti

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